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Cavallerìa rusticana.

Dramma in un atto di Giovanni Verga (1840-1912), rappresentato nel 1884. Turiddu, tornato al paese, scopre che la sua fidanzata, Lola, ha sposato il carrettiere Alfio. Egli intreccia una relazione con la giovane Santuzza, ma è ben presto ripreso dalla passione per la sua antica fidanzata. Santuzza si sforza di separare i due amanti e, non riuscendovi, denunzia ad Alfio l'infedeltà della sua donna. Ne segue un duello al coltello, nel quale Turiddu soccombe. "Hanno ammazzato compare Turiddu!" è il tragico grido col quale si chiude questo dramma scarno e potente. • Mus. - Dramma rusticano in un atto di Pietro Mascagni, dall'omonimo dramma di Giovanni Verga, libretto di G. Targioni Tozzetti e Guido Menasci, rappresentato al Teatro Costanzi di Roma il 17 maggio 1890 con clamoroso successo. Notevole è l'importanza dell'opera in quanto segnò l'inizio del verismo nell'opera musicale italiana. Di essa dice Guido Pannain; "L'opera di Mascagni riflette la luminosità di un lirismo paesano infiammato e canoro. È una voce che viene dalla piazza, ma è voce autentica di popolo. Mascagni, giovane, sa cantare a distesa... Controllo di stile e preoccupazioni d'arte non esistono per lui, esiste soltanto il timbro squillante d'una voce di tenore che si compiace di se stessa".